Il Viminale tiene aperti i cancelli per le certificazioni comunali sul maggior gettito Ici prodotto dalla stretta sui fabbricati ex rurali (Dl 262/2006).
I Comuni, quindi, possono continuare a rettificare i certificati già inviati al ministero dell'Interno, correggendo gli importi indicati in precedenza. Ma nella ripartizione dei trasferimenti compensativi, chiarisce il ministero in una nota diffusa ieri, si terrà conto solo delle eventuali correzioni in aumento, prodotte, cioè, dai Comuni che attestano di aver ottenuto dagli ex rurali una cifra maggiore di quella indicata nella prima certificazione. Le dichiarazioni degli altri, che vogliono diminuire la somma indicata in precedenza, potranno essere valutate solo per il 2009.
Una scelta diversa, infatti, comporterebbe l'obbligo di chiedere all'Economia nuovi fondi per finanziare le compensazioni, una strada che appare impercorribile viste le tante difficoltà che ancora si registrano sugli altri "rimborsi" statali per l'Ici (a partire dagli almeno 424 milioni che ancora mancano all'appello per l'abolizione dell'imposta sull'abitazione principale).
Per le stesse ragioni, solo dal 2009 potranno essere valutate le indicazioni dei Comuni che a tutt'oggi non hanno ancora inviato al Viminale alcun certificato sul tema (si tratta di 165 enti, in larghissima maggioranza del Centro-Sud).
Il quadro, comunque, appare ancora in movimento, e lo stesso ministero consiglia di seguire gli «sviluppi normativi» dei prossimi mesi.
Incertezze simili riguardano tutto il campo delle entrate comunali, al punto che l'Anci ha chiesto ieri una proroga al 30 aprile dei termini per varare i preventivi 2009 (la scadenza attuale è a fine marzo).
Questo slittamento, però, creerebbe ulteriori problemi, perché farebbe coincidere le date per l'approvazione di preventivo e consuntivo 2008.
News inserita il 10/03/2009 alle 08:27