Nel Ddl Finanziaria per il 2008 non sono previste nuove proroghe per il regime tariffario dei rifiuti. Stando alle norme vigenti, quindi, e salvo modifiche in corso d'opera, dal prossimo 1° gennaio tutti i Comuni dovrebbero passare a tariffa.
La Finanziaria 2007 aveva stabilito, nelle more della completa attuazione del Dlgs 152/2006 (tale attuazione era prevista nei sei mesi successivi all'entrata in vigore del Dlgs), che gli enti locali avrebbero dovuto mantenere lo stesso regime di prelievo adottato ne12006. Fino al completamento dell'attuazione del decreto. continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti; in questo caso, quelle contenute nel Dpr 158/1999. Questo provvedimento (articolo 11) stabilisce che entro il 1° gennaio 2008 tutti i Comuni dovranno raggiungere la piena copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani attraverso la tariffa (anche se la tariffa a cui fa riferimento il decreto è stata soppressa).
Considerato, quindi, il caos normativo e nell'attesa che si completi l'iter attuativo della "nuova" tariffa, sarebbe stato opportuno riproporre nella Finanziaria un nuovo anno di proroga, anche se forse, alla luce delle problematiche generatesi, nemmeno questo sarebbe sufficiente.
Un intervento in tal senso, infatti, se da un lato consentirebbe alla maggior parte dei comuni di seguitare a riscuotere la Tarsu, dall'altro lascerebbe irrisolte gli innumerevoli nodi dei Comuni che già da tempo hanno scelto il regime tariffario. Molti di questi enti, ad esempio, dopo essere stati costretti a differire con una lunga serie di proroghe l'affidamento al gestore del servizio di igiene urbana (nell'attesa - risultata vana - che l'ambito territoriale ottimale diventasse operativo), si trovano oggi nella necessità di dover appaltare di nuovo il servizio (compresa la riscossione della tariffa), incontrando le stesse difficoltà del passato.
Nonostante il giudice di legittimità abbia riconosciuto la natura sostanzialmente tributaria della tariffa (anche se l'articolo 238 del Dlgs 152/2006 ribadisce quanto già stabilito dall'articolo 49 del Dlgs 22/1997, cioè che la tariffa è il corrispettivo per il servizio svolto), restano irrisolte molte questioni come l'assoggettabilità a1l'Iva, l'impossibilità di interruzione del servizio in caso di contribuenti morosi, il recupero delle somme inesigibili, l'obbligo per il gestore del servizio di svolgere un'attività (come la riscossione della tariffa, appunto) estranea al suo ambito d'affari.
A subire maggiormente le conseguenze di tutto ciò sono stati soprattutto gli enti locali che sono dovuti intervenire quasi sempre per ripianare le perdite (o presunte tali) del gestore.
Considerato che nessun Comune sarebbe in grado di passare a tariffa da qui al 1° gennaio prossimo, prevedere che il legislatore inserisca nel testo definitivo della finanziaria un'ulteriore proroga al regime tariffario appare quasi scontato. Non è altrettanto ovvio (anche se necessario) che si intervenga a risolvere le molte questioni aperte.
fonte: Il Sole 24 Ore
News inserita il 15/11/2007 alle 09:00