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I fabbricati rurali pagano. No.... Anzi, si.
Tasse e immobili. Circolare Ifel in vista della scadenza
L'INDICAZIONE Dopo le sentenze della Cassazione nessun dubbio sul fatto che i Comuni devono procedere agli accertamenti
Luigi Lovecchio
I fabbricati rurali, secondo i Comuni, devono sempre scontare l'Ici. I Comuni procederanno pertanto agli accertamenti di legge, a nulla valendo le contrarie prassi sinora affermatesi. Con la circolare diffusa ieri, l'Ifel, l'Istituto di studio che fa capo all'Anci, ha fatto il punto della situazione, dopo le sentenze della Corte di cassazione depositate la scorsa estate, riproponendo sostanzialmente le considerazioni svolte dall'Anci Emilia-Romagna (si veda «Il Sole 24 Ore» del 30 settembre). Le indicazioni interpretative dell'associazione giungono, peraltro, a ridosso del termine del pagamento del saldo Ici relativo al 2008, in scadenza il 15 dicembre.
Secondo il documento dell'Ifel, dunque, la giurisprudenza di vertice ha definitivamente stabilito che la ruralità non ha effetto ai fini del tributo comunale, in mancanza di un'espressa disposizione di esenzione. Le precedenti prassi, anche ministeriali, come le eventuali diverse previsioni regolamentari devono cedere il passo agli attuali orientamenti giurisprudenziali, che trovano fondamento direttamente nelle norme di legge.
La circolare passa in rassegna tutte le situazioni relative ai fabbricati rurali, accomunando sotto la medesima disciplina sia quelli già in possesso di rendita, sia quelli che devono essere iscritti in Catasto a cura del proprietario sia, infine, le unità che dovranno essere accatastate dagli uffici del Territorio. Per la generalità delle fattispecie appena ricordate l'Ici deve essere sempre corrisposta, poiché diversamente si consumerebbe un'inammissibile disparità di trattamento, contraria ai principi costituzionali.
Con riferimento agli immobili privi di rendita, secondo l'associazione nazionale la tassazione deve avvenire sulla base delle scritture contabili, in caso di fabbricati D posseduti da imprese, oppure sulla base del valore di mercato, in base all'articolo 5, comma 1 del decreto legislativo 504/1992, oppure, più verosimilmente, in ragione di una rendita catastale determinata in via presuntiva. A quest'ultimo proposito, la circolare precisa come l'adozione di una rendita presunta non si traduca in un'inammissibile riproposizione della disposizione già contenuta nell'articolo 5, comma 4 del decreto 504, abrogata a far data del 2007, ma costituisca un mero criterio tecnico di determinazione dell'imposta.
I Comuni ritengono, inoltre, di non condividere l'assunto secondo cui con la tassazione dei fabbricati rurali si realizzerebbe una doppia imposizione, rispetto alla tassazione Ici dei terreni cui gli immobili sono asserviti. Osserva, infatti, la circolare che il reddito dominicale dei terreni è, al più, influenzato negativamente dalla presenza dei fabbricati, poiché tiene conto dei costi di gestione degli immobili.
La conclusione è piuttosto perentoria: i Comuni devono procedere ad accertare la totalità dei fabbricati rurali, anche in presenza di posizioni che, in precedenza, erano pacificamente considerate non soggette al tributo comunale.
www.ilsole24ore.com/norme
Il testo della circolare Ifel testo circolare IFEL

News inserita il 25/11/2008 alle 09:00

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