L’addio ad Equitalia, che dal prossimo primo gennaio non riscuoterà per conto della gran parte dei Comuni i tributi evasi, rappresenta “una vera e propria e propria emergenza”. Lo afferma il segretario generale dell’Anci Angelo Rughetti che, dalle pagine odierne del Corriere della Sera, spiega: “Equitalia restituirà ai municipi tra gli 8 e i 10 miliardi di euro di ruoli ancora da riscuotere. Di questi un miliardo circa, riguardando ruoli vicini alla scadenza di prescrizione, potrebbe presto trasformarsi in perdite da annotare nei bilanci dei Comuni”.
E’ questo il motivo che ha spinto l’Anci a valutare l’ipotesi di costituire una propria società di riscossione partecipata per il 49% da soci da selezionare attraverso gara pubblica. Saranno “soggetti patrimonialmente solidi che abbiano già dimostrato di operare con efficienza nella riscossione”, precisa Rughetti. Che, però, sottolinea: “Perché la società possa funzionare con efficienza è necessario che il legislatore ci dia gli stessi poteri e le stesse procedure di cui dispone Equitalia, che iscrive subito a ruolo le somme da recuperare, mentre noi dovremmo mandare una prima ingiunzione, una seconda e poi andare dal giudice per ottenere il decreto ingiuntivo. Insomma, passerebbero anni”.
D’altro canto il segretario generale assicura che “la società di riscossione dell’Anci non pretenderebbe un aggio del 9% come Equitalia e sarebbe più comprensiva verso i contribuenti in difficoltà”.
Fonte: Anci
News inserita il 07/05/2012 alle 08:37