Con questa delibera l’Italia è stata autorizzata a introdurre la “misura speciale di deroga” agli articoli 218 e 232 della direttiva 2006/112/Ce relativa al sistema comune dell’Iva. In tal modo, quindi, ricevono “copertura europea” le disposizioni recentemente previste dalla legge di bilancio 2018, che stabiliscono, a partire dal 1° gennaio 2019, l’obbligo della fatturazione elettronica obbligatoria tra privati (articolo 1, comma 909 e seguenti, legge 205/2017).
La richiesta di autorizzazione
Lo scorso 27 settembre l’Italia ha chiesto alla Commissione europea una deroga per poter introdurre nel proprio ordinamento un sistema generalizzato di fatturazione elettronica obbligatoria per i soggetti Iva diversi da quelli che applicano il regime delle piccole imprese.
L’istanza è stata presentata sulla base di quanto previsto dall’articolo 395 della direttiva 2006/112/Ce del Consiglio del 28 novembre 2006 relativa al sistema comune Iva. Tale disposizione, infatti, prevede che uno Stato membro può essere autorizzato a introdurre “misure speciali di deroga alla (…) direttiva, allo scopo di semplificare la riscossione dell’imposta o di evitare talune evasioni o elusioni fiscali”. Inoltre, “le misure aventi lo scopo di semplificare la riscossione dell’imposta non devono influire, se non in misura trascurabile, sull’importo complessivo delle entrate fiscali dello Stato membro riscosso allo stadio del consumo finale”. Per ottenere l’autorizzazione, lo Stato membro è tenuto a inviare una specifica domanda alla Commissione, fornendo tutti i dati necessari.
Nell’istanza di autorizzazione inviata alla Commissione, l’Italia ha motivato la propria richiesta sottolineando che un tale meccanismo contribuirebbe ad aumentare la capacità dell’amministrazione di prevenire e contrastare efficacemente l’evasione e le frodi Iva, a incentivare l’adempimento spontaneo, a semplificare ulteriormente gli adempimenti, a rendere più efficiente la riscossione nonché a modernizzare il settore produttivo con conseguente riduzione dei costi amministrativi per le imprese.
Più in particolare, l’Italia ha sottolineato che il processo di fatturazione elettronica si basa sulla veicolazione delle fatture attraverso il Sistema di interscambio (SdI), gestito dall’Agenzia delle Entrate, e già utilizzato per la fatturazione elettronica nei confronti della pubblica amministrazione. In tal modo, l’amministrazione è posta nelle condizioni “di acquisire in tempo reale le informazioni contenute nelle fatture emesse e ricevute dagli operatori economici, offrendo così la possibilità di effettuare un controllo tempestivo e automatico della corrispondenza tra l’Iva dichiarata e pagata e le fatture emesse e ricevute”.
Inoltre, l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica garantisce “una spinta al pagamento elettronico (…), aumentando ancor di più la trasparenza dell’impresa nei confronti dell’Amministrazione fiscale e incrementando, quindi, la tax compliance”.
Con la manovra di fine anno, il legislatore italiano, modificando in più punti il Dlgs 127/2015 (Trasmissione telematica delle operazioni Iva) e anticipando la risposta delle autorità europee, ha previsto che, a partire dal 1° gennaio 2019, “per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello Stato, e per le relative variazioni, sono emesse esclusivamente fatture elettroniche utilizzando il Sistema di Interscambio” (cfr articolo 1, comma 909 e seguenti, legge 205/2017).
La relazione illustrativa al disegno di legge di bilancio per il 2018 (A.S. 2960) faceva espressamente riferimento alla richiesta di autorizzazione presentata dall’Italia alla Commissione europea.
Con la legge 205/2017, inoltre, è stato previsto che:
Infine, si stabilisce che l’introduzione della fatturazione elettronica obbligatoria è anticipata al 1° luglio 2018 per le fatture relative:
Con la decisione pubblicata ieri, quindi, le ricordate disposizioni della legge di bilancio, che introducono nell’ordinamento tributario italiano la “misura speciale” dell’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica, ricevono la copertura del diritto unionale.
Tra i vari rilievi contenuti nei considerando del provvedimento, il Consiglio Ue evidenzia, tra l’altro, che:
Pertanto, alla luce di tali considerazioni e delle motivazioni addotte dall’Italia nella propria richiesta, il Consiglio Ue autorizza l’Italia:
Ricevuta l’autorizzazione, l’Italia deve notificare alla Commissione le misure nazionali di esecuzione delle deroghe a cui è stata ammessa, cioè le misure previste dalla legge di bilancio 2018. Sotto il profilo temporale, l’autorizzazione ha effetto dal 1° luglio 2018 al 31 dicembre 2021.
Tuttavia, qualora lo ritenesse necessario, l’Italia potrà comunque chiedere una proroga della deroga, estendendone quindi l’efficacia temporale. In tal caso, si dovrà presentare un’apposita domanda alla Commissione, a cui dovrà essere allegata una relazione nella quale devono essere illustrati i risultati raggiunti con il meccanismo della fatturazione elettronica generalizzata in termini di contrasto alle frodi e all’evasione Iva, di semplificazione della riscossione e di incidenza sui soggetti passivi.
News inserita il 25/04/2018 alle 10:16