C'è una mina sul cammino delle gestioni associate dei piccoli Comuni, obbligatorie da gennaio prossimo. L'interpretazione letterale della norma contenuta nell'articolo 31, comma 2, della legge 183/11, secondo la quale ai fini della determinazione dell'obiettivo di Patto di stabilità i Comuni devono prendere a base la spesa corrente registrata nei conti consuntivi senza alcuna esclusione (esplicitata nella circolare del ministero dell'Economia n. 5/13), provoca consistenti difficoltà all'attuazione delle forme associative.
L'articolo 19 del Dl 95/12 dispone che i Comuni fino a 5mila abitanti, ovvero fino a 3mila abitanti se appartengono o sono appartenuti a comunità montane, esercitano, dal 1° gennaio 2014, in forma associata, mediante unione di Comuni o convenzioni, tutte le funzioni fondamentali, con la sola eccezione dei servizi di stato civile, di anagrafe, elettorali e statistici.
News inserita il 13/09/2013 alle 07:58