Parliamoci chiaro, in contrapposizione di quanto logicamente indicato dalla normativa ovvero di fare un Piano Economico Finanziario dei servizi indivisibili e su quello di fare un conto della quota Tasi e della quota bilancio Comunale per la copertura, i Sindaci si prefiggono un budget che nel migliore dei casi tenta di coprire il “buco” imposto (alla faccia dell’autonomia locale) dall’esenzione IMU prima casa.
Questo buco, in alcuni casi è “pompato” (aumentato) da un’esigenza di bilancio di copertura di costi o per specifiche attività che la parte politica si è imposta come obiettivo. In soldoni, .. vediamo come “far uscire questa cifra” con la Ta.Si.. Bene, leggendo anche gli articoli di riviste specializzate, è diffuso l’atteggiamento dell’eliminazione della TASI “altri immobili” in contrapposizione dell’innalzamento (in equal misura) dell’IMU altri immobili. Tanto, il risultato economico a valore matematico NON cambia in alcun modo. ANZI ! è più sicuro e meno soggetto ad evasione (si tratta di un incremento di una tassa già esistente e non un ulteriore nuovo balzello) e che in questo modo elimina il CONTROLLO e il subdolo paradosso di esentare in pratica gli inquilini (quota talmente bassa a che rientra nel “minimo sotto il quale NON si deve versare”). |
E parliamo dei piccoli Comuni di provincia dove le seconde case, SPESSO sono il risultato dell’eredità dei genitori che non ci sono più, e che a causa della crisi è antieconomico tentare di “svendere”.
A far propendere, ove possibile (non tutti i Comuni possono permetterselo), l’azzeramento della Ta.Si. anche prima casa, non tanto per un aspetto politico, quanto che è la Ta.Si. è un tributo talmente “malnato” che probabilmente abortirà poco dopo Natale. O quantomeno ci si aspetta che ricambierà veste abolendo le distorsioni che pur avendo un chiaro tentativo di riequilibrio tra proprietà ed occupante, è oggettivamente … “una porcheria”.
Sempre per questo motivo sono RARI i casi (sempre nei piccoli Comuni), l’idea di applicare detrazioni fisse, variabili, su redditi ISEE, su comodati, ecc. ecc.
Non ultimo, l'Ente, deve immaginare che nel futuro prossimo (2015 o già alla fine di quest'anno) deve pensare al controllo, all'accertamento di coloro che "si sono dimenticati" o hanno sbagliato a pagare la Ta.Si. sulla quale rimane l'inapplicato comma 689 (non entriamo, volutamente nel merito delle interpretazioni che vorrebbero "sanare" questo obbligo).
Ed ancora .. ricordiamo che l'Ente deve (se non lo ha già fatto) ancora "notificare" l'Addizionale TARES (o TRSU o TIA) del 2013 e gestire l'eventuale contenzioso (i soldi in caso di accertamento rimangono INTEGRALMENTE al Comune), la TARES, la Mini IMU (se applicata) oltre all'ordinario controllo della vecchia ICI-IMU e TARSU-TIA anni pregressi (5 anni di controlli).
RICORDATEVI comunque che anche in caso di ELIMINAZIONE della TASI, ENTRO IL 10 SETTEMBRE è indispensabile COMUNQUE pubblicare i Regolamenti e le Aliquote Ta.Si. al MEF (Portale del Federalismo Fiscale).
Attenzione NON verranno accettati documenti diversi da quelli sopra citati !
Ed ancora, Attenzione che chi arrivasse tardi a questa scadenza (10 Settembre) AUTOMATICAMENTE sposta la data di pagamento della Ta.Si. del proprio Comune al 16 Dicembre in UNICA RATA !
News inserita il 08/09/2014 alle 08:36