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Lo stato della carta d'identità digitale in Italia

Il 21 settembre 2007 la Conferenza Unificata Stato-Regioni ha approvato il Decreto Interministeriale in cui viene regolamentata la Carta di Identità Elettronica (CIE), sia in termini di regole tecniche e di sicurezza delle tecnologie e i materiali usati per produrla, che di modalità di impiego. Il provvedimento costituisce il presupposto tecnico normativo per l'avvio di tutte le operazioni preliminari alla diffusione del nuovo documento digitale.

Il progetto è nato da un'iniziativa del Ministero dell'Interno in collaborazione con i ministeri delle Riforme e dell'Innovazione nella Pubblica Amministrazione, dell'Economia e delle Finanze, degli Affari Regionali e dell'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia. La sperimentazione ha avuto inizio nel 2001, coinvolgendo 56 Comuni italiani. La CIE rappresenta lo strumento fondamentale per il raggiungimento di importanti obiettivi quali identificare in maniera univoca il titolare della carta e consentire l'accesso ai servizi pubblici e disponibili online della Pubblica Amministrazione. Uno degli scopi principale è, quindi, proprio quello semplificare e snellire tali operazioni, grazie anche alla garanzia di completa interoperabilità tra la carta di identità elettronica e la carta nazionale dei servizi.

La Carta di Identificazione Elettronica è destinata, infatti, a svolgere nel prossimo futuro la duplice funzione di documento di riconoscimento e di carta servizi, così da consentire l'erogazione di una serie di servizi telematici sia definiti in ambito nazionale che a livello locale, la loro individuazione sarà dunque a discrezione delle singole Amministrazioni comunali. Il nuovo documento personale di riconoscimento rilasciato dal Comune, ha validità 5 anni dalla data del rilascio e, come la precedente versione cartacea, è valida anche per l'espatrio.

Com'è fatta, come funziona

La CIE è una tessera in policarbonato delle dimensioni di una carta di credito, prodotta dall'Istituto poligrafico e zecca dello Stato. L'attività di monitoraggio della fornitura della Carta di Identità Elettronica è svolta dal Cnipa. Il supporto fisico deve rispettare ISO/IEC 7816-1 1995 (International Standards Organization) ovvero rispettare le dimensioni nominali di 53,98x85,6mm e tutte quelle norme relative allo spessore per la trasmissione della luce, alla tossicità, alla resistenza agli agenti chimici, alla stabilità di inarcamento con temperature, umidità e uso, all'infiammabilità, alla compatibilità con l'ambiente.

Il tempo di emissione di ogni documento è di 20 minuti circa, su di essa sono impresse le seguenti generalità: cognome e nome; luogo e data di nascita; numero dell'atto di nascita; sesso; altezza; codice fiscale; indirizzo; comune di residenza; cittadinanza. Gli stessi dati sono inoltre memorizzati anche nel microchip e nella banda ottica a lettura laser con capacità di memoria di circa 1,8 MByte (la cui gestione è monopolio di una azienda americana, la LaserCard, che è l'unica produttrice mondiale di tale tecnologia) presenti sulla carta. La presenza di questa doppia tecnologia permette di garantire sia la sicurezza, poiché la banda non consente manomissione, che l'accesso ai servizi in rete, poiché il chip può essere letto in maniera semplice ed economica.

Nella carta devono inoltre essere contenute le seguenti informazioni: la dizione della Repubblica Italiana; il comune di rilascio del documento; il numero assegnato al documento; la fotografia del titolare, il cui formato deve essere 23x28mm-200dpi16MI di colori (a 24 bit) e non sarà più necessario fornire le fototessere, in quanto verranno acquisite direttamente in fase di rilascio; data di emissione e scadenza documento; validità per l'espatrio o eventuale annotazione in caso di non validità; firma del titolare.

Il microchip della CIE contiene un'altra importantissima informazione, ovvero l'impronta digitale dell'indice sinistro del titolare della carta, acquisita tramite lettura ottica. La presenza del microchip gioca inoltre un ruolo cruciale nell'assicurare una utilizzazione sicura del documento, poiché in esso sono memorizzati i tre codici personali e segreti forniti al momento del rilascio. Le chiavi crittografiche permetteranno al titolare della carta di identificarsi in maniera univoca presso sistemi automatici. La presenza delle chiavi private dell'utente nel microchip eviterà che queste possano essere estratte dalla carta, rendendo più sicuro il loro utilizzo, garantendo anche una migliore protezione dei dati presenti. In futuro il microprocessore potrà contenere anche dati e servizi aggiuntivi, come ad esempio la firma digitale.

Il nuovo documento d'identità digitale potrà contenere, a richiesta dell'interessato i seguenti dati sensibili: l'indicazione del gruppo sanguigno; le opzioni di carattere sanitario previste dalla legge; i dati biometrici indicati col DPR che definisce le caratteristiche della Carta, con esclusione, in ogni caso, del DNA; le informazioni e le procedure informatiche necessarie alla Pubblica Amministrazione e da altri soggetti per la firma elettronica; altri dati utili per la semplificare e velocizzare le operazioni amministrative e i servizi resi al cittadino, anche per mezzo della rete, nel rispetto della normativa in materia di riservatezza.

A che punto siamo

La Carta di Identità Elettronica, vista dal Ministero dell'Interno come una carta dei diritti del cittadino, potrà esserlo anche per i cittadini stranieri. Potrà infatti essere affiancata al Permesso di Soggiorno Elettronico (PSE), consentendo anche ai cittadini non italiani di usufruire degli stessi servizi telematici resi disponibili dalle Pubbliche Amministrazioni. Intanto slitta al 31 dicembre 2008 la data a decorrere dalla quale non sarà più consentito l'accesso ai servizi erogati in rete dalle Pubbliche Amministrazioni con strumenti diversi dalla carta d'identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi (Codice dell'amministrazione digitale, articolo 4, comma 27).

A contestare il progetto italiano della CIE promosso dal Ministro Stanca, è già intervenuto qualche tempo fa la Free Software Foundation Europe, in quanto l'utilizzo della carta sarebbe vincolato dal possesso di programmi proprietari resi disponibili unicamente su piattaforme Windows di Microsoft. L'istallazione sui computer di un prodotto software è necessario per l'interfacciamento con la carta stessa da parte di enti pubblici e cittadini privati. Per il momento però sembrano disponibili solo moduli per il sistema operativo della Microsoft, mentre non sussistono particolari informazioni riguardo alla portabilità su altre piattaforme.

La Free Software Foundation Europe non ritiene accettabile ne che l'accesso a dei servizi pubblici sia reso disponibile solo ad un determinato tipo di utenti, proprietari di un certo sistema operativo, ne tantomeno che gli enti pubblici, in prospettiva, siano così vincolati ad usare solo software Microsoft. Chiede quindi che la distribuzione del programma avvenga come software libero, pubblicando le specifiche di interfacciamento per soluzioni alternative a Windows.

Tra le maggiori criticità riscontrate dal progetto ci sono l'organizzazione e i costi di un progetto che si sovrappone ad altri due molto simili, come la Carta Nazionale dei Servizi e la tessera Sanitaria (in cui troppo spesso le competenze dei diversi Ministeri sono entrate in conflitto) e la mancanza di servizi. Infatti i Comuni minori riscontrano problemi sia tecnologici che economici nel fornire i servizi avanzati che richiedono l'uso della CIE, poiché rispetto a quelli di maggiori dimensioni non godono di una diffusione del nuovo strumento tale da giustificare un così ingente investimento.

Il costo di emissione della Carta di Identità Elettronica è stato fissato, con il decreto del 16 febbraio 2007 del Ministero dell'Economia e delle Finanze di concerto con il Ministero dell'Interno ed il Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, pubblicato sulla G.U. N.61 del 14.03.07. L'importo da porre a carico dei richiedenti è di Euro 20.00, cui vanno sommati i costi sostenuti dal Comune.

La fine della sperimentazione è prevista per il 2009. Quando tutte le vecchie carte d'identità in forma cartacea saranno sostituite dal nuovo formato, la CIE promette di migliorare i rapporti fra cittadino e le Pubbliche Amministrazioni, incentivando l'utilizzo della rete telematica anche per le operazioni più complesse, che richiedano l'invio di istanze, dichiarazioni, comunicazioni, l'effettuazione di pagamenti e quant'altro.

Fonte: sito PubblicaAmministrazione


News inserita il 30/11/2007 alle 09:00

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