Ad aggiungersi alla schizzofrenia normativa siamo a segnalare di porre PARTICOLARE ATTENZIONE alle richieste di rimborso Tributario !!

Grazie all'esperienza del ns. partner Studio K (che avendo oltre 1000 Clienti ne vede di tutti i colori) riportiamo una serie di comunicazioni tra alcuni Comuni e l'A.E. a seguito di "corpose" richieste di rimborso:

Breve sunto di presentazione:

Un utente cerca di avere un rimborso per un errato versamento.
Sostanzialmente il contribuente nullatenente è riuscito a fare un finto F24 vantando un credito d'imposta e con esso ora tenta la via del rimborso sperando che i mancati controlli dei vari (più d'uno) Enti gli permettano di fare il colpo gobbo !
Lode ai Comuni che, oltre a "sgamare" il contribuente (grazie alla collaborazione del Dipartimento Provinciale dell' A.E.), non si sono fatti ingannare dalla falsa documentazione ed hanno evitato la "fregatura".

1° evento - richiesta di rimborso del contribuente

Da: xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx
Inviato: mercoledì 18 febbraio 2015 07:53
A: yyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
Oggetto: richiesta informazioni urgenti

mi trovo in serie difficolta'

Distinti Saluti

XXXXXXXXXXXXXXX

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 Buongiorno,

sono la Responsabile dell’ufficio tributi del comune di XXXXXXXXXXX (XX)

Come da accordi telefonici intercorsi con la dottoressa YYYYYY sono con la presente a sottoporre il seguente problema.

In data 00/00/2015 mi sono stati versati a nome del signor XXXXXXX XXXXXXX, codice fiscale : $$$ $$$ 00$0 $000$, complessivi €. 14.750,00 tramite la filiale internet della Banca del XXXXXX (di cui euro 7850,00 con codice tributo 3904 –imu terreni agricoli – ed €.  6.900,00 con codice tributo 3958 – tasi abitazione principale)

Il contribuente non possiede alcun immobile nel ns comune (anzi per la verità risulta completamente nullatenente, non avendo alcun immobile a lui intestato in Italia) e quindi per noi il versamento risulta totalmente non dovuto.

In data odierna mi è arrivata una mail da parte del contribuente medesimo  in cui questi mi  riferisce di aver pagato per errore a noi anziché al comune di YYYYYYYYY.

Ho contattato pertanto  il responsabile dell’ufficio tributi di tale comune e questi mi ha confermato che il sig. XXXXXXXXXX non è soggetto passivo d’imposta per immobili situati in tale comune (oltretutto le cifre versate risultano comunque spropositate perché pagare 6.900,00 €.   a titolo di TASI per abitazione principale è alquanto  improbabile ).

Il mio comune è ovviamente disponibile alla restituzione delle somme indebitamente percepite ma, considerata la rilevanza dell’importo, vorremmo essere sicuri di comportarci nel modo corretto.

In particolare vorremmo scongiurare il rischio che, dopo aver restituito al contribuente la somma versata, ci arrivasse (magari a distanza di anni) un annullamento della delega da parte dell’intermediario bancario.

Ci è infatti accaduto in passato che, a distanza di anni dal versamento dell’ indebito,  ci arrivasse una comunicazione di annullamento delega  e una successiva trattenuta per recupero saldi negativi  sull’IMU versata per una annualità successiva.

Non vorremmo insomma che, restituita la somma al contribuente, tra qualche anno ci venisse nuovamente trattenuta a seguito dell’operazione di cui sopra.

Chiedo pertanto di sapere quale è la procedura corretta per scongiurare tale rischio e in quali casi e con che limiti è possibile che  a distanza di anni una delega venga annullata.

Ho chiesto al sig. XXXXXXXXXXXXX di inviarmi una copia della delega (di cui al momento non sono in possesso). In ogni caso, trattandosi di un versamento telematico, credo che l’errore di digitazione del codice comune, sia imputabile al contribuente stesso e non all’intermediario bancario.

Ringrazio per la collaborazione e resto a disposizione per eventuali chiarimenti .

Distinti saluti

Dott.ssa XXXXXXXXXXX

Responsabile Servizio Entrate

Comune di XXXXXXXXX (XX)

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Gentile Dottoressa, 

riteniamo che il comportamento più prudente da adottare sia il seguente, considerato che si hanno seri motivi di supporre che il sig. XXXXXXXXXX abbia usato un “escamotage” per conseguire un indebito rimborso.

Effettuare una segnalazione formale alla DP di XXXXXXXXX, competente in base all’attuale domicilio fiscale del soggetto, spiegando l’accaduto e chiedendo di essere messa a conoscenza della regolarità della compensazione effettuata. Ciò potrà avvenire solo dopo che il contribuente avrà presentato la dichiarazione anno d’imposta 2014 (ammesso che la presenti!) e l’Ufficio avrà potuto constatare che il credito d’imposta utilizzato in compensazione era reale ed esistente.

Inviare una comunicazione al sig. XXXXXXXXXXXXXX avvisandolo che il Comune procederà al rimborso delle somme erroneamente versate solo dopo che l’Agenzia delle Entrate avrà accertato la regolarità della compensazione effettuata.

Cordiali saluti

News inserita il 23/02/2015 alle 18:02

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