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Il Codice Fiscale ... morente.

Dopo la pubblicazione indiscriminata dei dati fiscali su Internet, l'amministrazione finanziaria e fiscale italiana prepara un'altra dirompente sorpresa: la revisione del codice fiscale. Inevitabile sacrificio sull'altare della globalizzazione.

Un passo necessario, che non mancherà di creare molti problemi al cittadino e per le imprese, con la conseguente necessità di aggiornare migliaia di applicazioni software.

Il progetto di revisione, già avviato, ha come motivazione l'ingresso in Italia - come soggetti contribuenti fiscali - di centinaia di migliaia di cittadini stranieri.

Il rischio omonimie per i codici fiscali si è infatti moltiplicato a dismisura a causa dell'insufficienza del sistema di codifica. E i siti fiscali sono già un cimitero di circolari contraddittorie e domande disperate.

Ci sono limiti alla codifica dei nomi stranieri su pochi caratteri. Nomi che sono scritti in altri alfabeti o sono privi di una corrispondenza fonetica univoca con i caratteri latini.

Ancor peggio è impossibile identificare i luoghi di nascita al di fuori dei confini (e dei codici) catastali italiani.

Il relativo campo è infatti usato (per i nati all'estero) per identificare la nazione di provenienza. Va da sé che non sia di grande aiuto, per esempio, per distinguere contribuenti cinesi nati nello stesso giorno e con nomi simili.

Proprio dai nomi cinesi viene la maggiore sfida. In un Paese che conta oltre un miliardo di abitanti ci sarebbero appena 20 mila cognomi (contro i 350 mila italiani). E i 100 più diffusi (gli equivalenti Rossi ed Esposito…) sono quasi il 90% della popolazione.

La sequenza di lettere e numeri del codice fiscale è diventata indispensabile non solo per i rapporti con la pubblica amministrazione, ma anche con l'amministrazione sanitaria e con il mondo bancario.

L'amministrazione finanziaria è al lavoro per individuare una soluzione e rivedere il tesserino nato alla fine degli anni '70. Lo ha recentemente rivelato il presidente di Sogei Gilberto Ricci, affermando di aver cominciato i lavori con il ministro Visco.

Certamente il problema di aggiornare il vecchio codice a 16 cifre sarà una patata bollente per il nuovo Governo che dovrà gestire la cosa nel modo migliore per evitare esiti dirompenti sui cittadini e sui servizi.

Fonte: inquirer on line.


News inserita il 08/05/2008 alle 09:00

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